Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/72

Da Wikisource.
68

tale più degli uomini assai: starà contenta chiarire meritarlo quanto essi.

Temporibus illis! quando regnare nei cieli toccava a Giove (e anch’ei fu Dio, onde col mio senno di Asino trovo, che operarono pessimamente coloro, ch’egli ebbe successori nelle stanze dell’Olimpo, a bandirlo dai cieli come reo di lesa divinità e straziarlo come fecero al punto di chiamarlo demonio; avvegnadio a me paia, che per amore delle autorità i Numi avessero a reggersi fra loro sotto pena di cascare tutti abbracciati in un fascio sotto il dispregio dei tristi:) nei tempi dunque che Giove comandava, egli con fede di parola regia ne promise la immortalità.

E siccome per lo esempio e per la opinione altrui vengono ad acquistare credito maggiore le sentenze proposte, così imitando il costume degli avvocati i quali solevano nelle allegazioni loro cucire una dopo l’altra le autorità di antichi e di moderni scrittori, mettendoci di propio la carta (quando l’avevano pagata) e gli spropositi, che senza spesa gli mandava a casa la vera madre di carità, natura; mi stringerò a citare i versi