Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/76

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e alla cheticella mettermela sotto chiave alle Murate19, talche di lei più non si udisse fiatare nemmeno: che se ti sovvenisse ripiego migliore di questo, guà io non ti lego le mani, basta che sia senza chiasso. La Ingratitudine che non intese a sordo, piglia un sacco, si addoppa ad una siepe, e quando la Promessa dinoccolata arriva al passo le muove per di dietro in punta di piedi, la imbavaglia alla sprovvista, e al primo fico, che le capita davanti gli occhi, ce la impicca per i piedi come si fa ai rospi. Il fico poi ella scelse, come quello, che dopo Giuda è l’albero dei traditori. Però tienti per avvisato, Bobi, e notalo nel tuo calendario quando ritorni a casa: alle promesse fatte in tempo di bisogno il meglio che può andarne è di trovarsi impiccato per i piedi ad un fico; hai inteso, Bobi! — E Bobi rispondeva: ho inteso. Ordinariamente tutti, o vogli popolo, o vogli Principi, finita la festa levano l’alloro; ma i Principi troppo più spesso del Popolo, secondochè insegnava un savio maestro chiamato Niccolò Machiavello, che per la bontà sua avrebbe meritato essere maestro degli Asini, e lo fu de-