Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/235

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in Francia si almanacca? — latrarono i repubblicani più forte, che mai: i Francesi una volta cacciarono Dio dal tempio e vi misero Marat; più tardi le ceneri di Rousseau e del Voltaire gittarono in cantina per levare simulacri a Francesco I. Italiano. Asino sei e negli esempi patrii tu hai ad ammaestrarti. In Italia fu concordato dagli Ebrei come dai Samaritani che la memoria degli uomini preclari per eccellenza d’ingegno fosse dal flusso e dal riflusso delle umane passioni messa fuori; avessero tutti a venerare in quei grandi l’orma che piacque di stamparvi Iddio; le colpe e gli errori a lui stesse perdonare o punire. Però i sepolcri del Dante e del Machiavelli in ogni tempo come cosa sacra custodironsi in Santa Croce. I Gesuiti osarono in Inglostad ardere le opere ed anche l’effigie del Segretario Fiorentino, spingersi fin sotto alla sua tomba non osarono, e se ci vennero ci fecero proprio la figura dell’Orso sotto l’albero, innamorato invano delle mele che par gli ridano sul capo.

— Bene via, ripresi allora, vada all’inferno se non ci è anche andato Francesco I: siami pregio almeno avere restituito la bella salute ad un prelato romano; il poverino per troppo di studio, che gl’insegnava metafisica Tullia di Arragona331, era lì lì per tirare il calzetto. I medici industriandosi guarirlo gli prescrissero bere latte di Ciuca,