Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/246

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flessa gemente e piangente invocando feste, forni e forche.

Altro è impazienza di tirannide ed altro amore di Libertà. Un perduto può ammazzare il tiranno, ma la Libertà non si fonda che da un filosofo vero, e non si pratica tranne dai popoli virtuosi.

E d’uopo, Achille, alzare
Nell’alma il proprio altare,

Disse il Parini e santamente; ma se andate a contare queste novelle al popolo incarognito fino all’osso nei vizii, che gli fanno carne da tiranni ed anima da demonii, e’ torna lo stesso che bandire la castità in chiasso.

Non solamente istituto fondamentale degli Asini fu la schiettezza, ma anche volendo non potevano mettere di mezzo nessuno; e questo è il meglio, conciossiachè, più che non volere, giovi non potere commettere peccato: e se buono reputi quello che resiste alle tentazioni, abbi per ottimo colui che le fugge. Le femmine degli uomini non si astennero da artifizio veruno per dare ad intendere che di quattro anni o sei erano meno attempate (miserabile vanità!); io stesso ne conobbi alcune, e non mica volgari, bensì gentildonne, le quali a suono di francesconi ottennero che il parroco le ringiovanisse sopra la fede di battesimo: la Ciuca mia portava in bocca la fede di nascita; dai