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Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/67

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stituì. Papa Clemente nel levargli via diceva averlo fatto: ispirato dallo Spirito Santo e dal dovere di ricondurre la concordia nella Chiesa; papa Pio nel rimetterli assicura: Il mondo cattolico ad una voce domanda la restituzione dei Gesuiti, e confessa la copia dei frutti di questi apostoli in tutte le contrade.
Papa Clemente nel mandarli al diavolo ci fa sapere che oltre l’espresse egli aveva; altre cause, che la morale ci comanda di chiudere nell’anima, sopprimiamo, ec.; papa Pio nel ritornarli agli antichi covi o conventi predica: ci riputeremmo colpevoli di grandissimo delitto difaccia a Dio se negli infiniti pericoli della repubblica cristiana noi trascurassimo i soccorsi che ci accorda la provvidenza speciale di Gesù, Cristo, e se posti nella barca di S. Pietro agitata ed assalita da procelle continue noi ricusassimo adoperare rematori esperti e gagliardi, offertisi spontanei a rompere i marosi che minacciano incessanti il papato di naufragio e di Morte.
Innanzi di procedere oltre in questo parallelo d’infallibilità, io supplico i miei divoti lettori a notare come i Gesuiti nella barca di S. Pietro faccian l’ufficio di bastonare i pesci, aliter di Galeotti; su di che mi riporto al Giudizio di papa Pio; e se i reverendi padri se ne chiamano contenti, quanto a me non faccio ostacolo.
Papa Clemente abrogando i Gesuiti dichiara: — in virtù della nostra Autorità sovrana in materie religiose distruggiamo per sempre la società di Gesù, le sue pensioni, i suoi istituti. — Papa Pio reintegrandoli bandisce. — determinati da cause cotanto gravi abbiamo decretato di certa scenza, ed in virtù della pienezza del potere apostolico, da valere imperpetuo, che tutte le concessioni, privilegi facoltà e diritti concessi ai Gesuiti dello Impero di Russia e del Regno delle Due Sicilie si estenderanno a quelli dei nostri Stati ecclesiastici.

Dunque chi di quei due infallibile? Udirono