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Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/82

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maraviglioso sollazzo e tale gliene rimase profonda la impressione nella mente che, addormentatosi in cotesta fantasia, la mattina si svegliò con un paio di corna sul capo; ne ciò deve recare stupore (avverte Cornelio Agrippa190 ed invero non me ne fa), imperciocchè la virtù vegetale della gagliarda immaginativa commossa gli spinse al capo gli umori cornei e partorì le corna. Nella stessa maniera certa buona femmina, (e questo racconta il padre Soave della Compagnia di Gesù191) contemplato Pio VI, uomo di egregia forma del corpo e veramente pontificia, tanto si calcò nel cervello o altrove la sembianza di lui, che quinci a poco essendo rimasta gravida, in capo a nove mesi partorì un putto il quale si rassomigliava al papa come gocciola a gocciola; e nè anche (aggiunge il dabbene Padre) mancava il triregno, senonchè invece di restargli fermo su la testa gli era cascato dietro le spalle; specie nuova di gobbo il triregno del papa! Alcuni sorgnoni pretesero sostenere che tra l’esempio del re Cippo e questo del papa Pio correva una certa tal quale parentela; ma io confesso che più ci penso e meno ce la so vedere. A conforme fantasia spinta fuori di carreggiata da congerie di cause fisiche e morali si devono attribuire le piaghe del re Dagoberto che ghiribizzò il Diavolo saltato su dallo inferno a bastonarlo, e le stimmate di san Francesco, che s’immaginò Gesù Cristo sceso giù dal paradiso per