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Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, II.djvu/91

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della Madonna del Picchio toccava la cima, il Diavolo, seguendo il vecchio costume, si prese il gusto di mandare sossopra ogni cosa, ed ecco come andò il fatto. La moltitudine di sua natura impaziente aveva gridato quattro volte e sei: fuora! E la Madonna, dura. Un giovinotto stizzoso, al quale parve che la Madonna troppo si facesse aspettare, adocchiata un’altissima quercia che sorgeva dirimpetto alla frana della rupe, vi si arrampicò su agile come una Scimmia e vide...

Che cosa vide? Vide la Madonna che giù da un fiasco trincava vino a garganella e il fiasco in alto le reggeva il marito, il quale non era san Giuseppe no, che di queste cose non aveva mai fatte il galantuomo, ma uno sbirro del Vicariato.

Si spensero i fuochi, si levarono fischi da assordire i morti, incominciarono a volare sassi, e la gente infellonita avrebbe messo in pezzi lo sbirro, la Madonna del Picchio non meno che i fautori della brutta soperchieria, se con tostana fuga non si fossero sottratti al furore popolesco.

Cinquanta anni e più dopo, nella città di Rimini un pievano sull’uscire da tavola va in chiesa, guarda la Madonna e gli pare che fossero due, guarda meglio e vede che apriva e serrava gli occhi, di più piangeva; allora manda pel capitano de’ gendarmi e partecipatagli la scoperta, lo conforta a guardare; il giandarme guarda la imma-