Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/113

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gli animi abbiosciati vituperò la impresa, e me che la consigliai, come quello che aveva mandato a male un tesoro di sangue. Ipocriti! tanta querimonia per un po’ di sangue sparso in benefizio della Libertà da un lato, e dall’altro pei fiumi sparnazzati dalla tirannide tanta dimenticanza! Nè poi, se bene tu guardi, fu indarno, imperciocchè per rugiade di sangue la pianta della tirannide venga meno; quella soltanto della Libertà barbichi, e questo fu visto.

Quasi tutte le Bestie sorelle mi pareggiarono nella virtù militare; nessuna mi superò. Primi in onore i Cani; Mario, vinti i Cimbri, sostenne una zuffa lunga ed ostinata coi Cani, i quali amici fedeli della sventura sovvennero le donne Cimbre a difendere il carreggio disperatamente; i Celti, armatili di collare e di corazza, li chiamarono alleati nelle guerre combattute da loro; e così Colombo in America, che andò obbligato ai Cani della vittoria di San Domingo, e dopo di lui quanti Spagnuoli si fecero in America all’acquisto dell’oro, allo sterminio della gente umana e alla propagazione della religione cattolica; il Camerario racconta avere taluno consigliato Elisabetta a mandarne seicento in Irlanda di rinforzo all’esercito di Sussex per isprofondare cotesto infelice paese; per allora gl’Inglesi se ne astennero, ma gli mandarono più tardi nella Giamaica ai danni degli