Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/161

Da Wikisource.

159

rone di Trenk, e il Ragnatelo del Pèllissier; ne fa l’elogio il nome; la fama loro disgradò quella degli eroi di Plutarco, imperciocchè per lode non si potesse crescere, nè per biasimo diminuire.

Corse tra gli uomini una leggenda la quale fu questa. Gesù Cristo pellegrinando con san Pietro nel mondo capitò davanti alla bottega di un fornaio giusto in quel punto, che cavava il pane dal forno; solleticato dall’odore del pane cotto allora allora ne domandò un catollo al fornaio per amore di Dio; questi invece ne prese uno intero per darglielo, ma nel mentre che glielo porgeva crebbe smisurato quanto la rota di un carro: la figliuola del fornaio ch’era la maggiore tigna che mai fosse venuta nel mondo, vedendo il pane mostruoso lo tolse di mano al padre dicendo: ou! ou! e lo ripose su la madia. Il fornaio allora ne prese un altro per darlo a Gesù, ed anche questo ingrandendosi gli venne tolto dall’avara figliuola: così del pari la terza volta: venuta meno la pazienza al Signore, volto alla trista le favellò: — donna, poichè il tuo cattivo cuore ti fece invidiare il pane ai poveri di Dio, io ti condanno a cercarti il cibo traverso la scorza degli alberi quando avrai fame — e dopo queste parole la trasformò in Picchio, uccello che per nudrirsi costuma come Cristo, disse514. Donde poi vollero ricavare argomento che le Bestie non