Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/177

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gere velato il volto di Agamennone, mentre la sua figliuola Ifigenia cadeva svenata davanti l’altare di Diana: la racconta Plinio; nè io dubito punto che nella favella rimessa della scienza percuoterà meno acuta delle altre splendide per la luce del canto. — Il riso nasce dal diaframma, dice Plinio; e nei combattimenti dei gladiatori, ne furono veduti parecchi che per averlo trapassato, morivano ridendo534. — Se il Byron avesse descritto il contrasto tra le immagini che contristarono gli estremi aneliti del gladiatore e le mostruose convulsioni dei muscoli delle labbra, che parvero riso; se quello tra gli spasimi di cotesta anima dolorosa, cui era negato perfino lasciare la vita decentemente, e il battere della palma contro palma e il pestare dei piedi frenetico e lo sghignazzare della gente credula, epperò soddisfatta, che il gladiatore moribondo ridesse per provocare il suo riso ed il plauso, oh! non si sarebbe già egli contentato d’invocare, come fece, i Goti alla vendetta, bensì avrebbe stupito come Dio non avesse preso l’arcobaleno e gridato, stracciandolo: no, tra me e il genere umano non ci ha patto che tenga.

Raccogliendo pertanto, re sapientissimo e proteggitore nostro, quello che con industria sono venuto sparsamente esponendo fin qui, se furono estimati meritevoli della immortalità gli uomini, donde mai arieno a rimanerne escluse le Bestie? Quali egli possedè