Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/207

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di consiglio a scanso di equivoci. In cotesto punto ecco un tremendo uracano di nitriti, di ruggiti, di muggiti, di ragli, urli, fischi, animaleschi applausi proruppe dalle mascelle di milioni di Bestie raccolte nella sterminata pianura; le quali Bestie mareggiavano scombuiate come cavalloni del fu Oceano in tempesta; ed una turba di loro si precipitò frenetica per abbracciare l’Asino mentre scendeva dalla bigoncia, e per istringergli la zampa.

O buona gente, che mi avete seguitato fin qui, sentite adesso quale si abbiano sapore le carezze delle Bestie, e quali sieno i pericoli della gloria. La macchina mal cucita, e peggio legata dell’Asino non resse ad impeto così furioso: rotte in bricioli a modo di specchio cascato di mano a rozza fante le membra sparse mandarono un suono quasi di arpa eolia fracassata dalla tramontana, e prima che da capo tacessero perpetuamente con un singulto dissero: — oh! andate via a far del bene alle Bestie.

Quale poi rendesse sentenza re Salomone io non posso referire, conciossiachè in quel punto mi venisse rotto il sonno nella testa da un osanna di ragli di Asini i quali mi visitavano settimanalmente nel carcere delle Murate per certa opera pia, che non importa far sentire ai miei lettori e molto meno alle amabili leggitrici.

Modesto sono o parmi essere, ma io so