Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/31

Da Wikisource.

29

Raglio di Asino non arriva in cielo.
Come Asino sape, così minuzza rape.
Chi Asino nasce, Asino muore.
L’Asino che non ha fatta la casa in 30 anni, non la fa più.
Chi lava il capo all’Asino perde ranno e sapone.
Dall’Asino non cercare lana.
È Asino di natura chi non sa leggere la sua scrittura.
Fra tanti Muli ci può stare un Asino.
Il Re non letterato è un Asino incoronato.
Un Asino di 20 anni è più vecchio di un uomo di 70.
Val più un Asino vivo che un Dottore morto.
L’Asino che ha fame mangia di ogni strame.
Mentre l’erba cresce l’Asino muore.
L’Asino, per tristo che sia, se lo batti più del dovere tira calci.
Chi non può dare all’Asino dà al basto.
In pellicceria ci vanno più pelli di Volpi che di Asino.
Anche il pagliaio è grande e se lo mangia un Asino.
Il buono a qualche cosa è l’Asino del pubblico.
Esser l’Asino di santa Verdiana: tutti lo cavalcano per divozione.
Il più Ciuco è fatto priore.
Ben va al molino chi c’invia l’Asino.
Qual Asino dà in parete, tal riceve.
Donne, Asini e Noci vogliono le mani atroci.
Sette cose pensa l’Asino ed otto l’Asinaio.
L’Asino dov’è cascato una volta non ci casca più.
L’Asino non conosce la coda se non quando l’ha persa.
Viene Asino di monte e caccia via Caval di Corte.
Ognuno a suo modo e gli Asini all’antica.
Tra Asino e Asino non corrono che calci.
I Padovani impiccano l’Asino.
Chi è Asino e Cervo si crede al saltar della fossa se ne avvede.
Trotto di Asino poco dura.