Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/52

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come l’Inghilterra l’oppio alla China. Così è vero questo che il governatore di Milano, udendo nel 1848 la marea della rivoluzione che cresceva, la tolse a scherno dicendo: con una Opera nuova ed una cantatrice di cartello aggiusto ogni cosa, ed in parte indovinava, in parte poi faceva il conto senza l’oste, e l’oste era il popolo che non va alla Scala, e se coloro che frequentano la Scala non fossero stati, ah! forse il nemico della mia povera Italia ripassava le Alpi per non valicarle mai più. Quale infamia tu non hai cantato, o Musica? Dicono, un solo dei tuoi alunni, il Marchesi, rifiutasse noleggiare la voce alle feste della nuova tirannide instituita da Napoleone Buonaparte in Italia404; se il fatto è vero, o Italia, quegli che si mostrò solo uomo fra i figli tuoi era eunuco. Entrata invereconda in Chiesa tu ci portasti, o Musica, le armonie delle scene e dei baccanali, il Santo dei santi nel benedire i credenti ebbe accompagnatura musicale pari a quella della prima ballerina quando comparve sopra il palco scenico: anzi le labbra vendute al teatro esaltarono le tue lodi nel santuario! E religione di Cristo fu ella questa? Sacerdoti sfacciati, ora quando i pagani osarono mai tanto? Qual lutto della Patria non celebrasti, o Musica? Qual dolore di popolo non inaspristi? Alleata al Te Deum tu hai colmo il sacco dell’affanno che non ha con-