Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, III.djvu/91

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lo smarrisce, ma presto lo ritrova e il cammino continua. Pensa che l’uomo, più che nelle altre cose, s’inganna nella politica, e questo non mica perchè ella di per sè sia scienza fallace, bensì per colpa della caldezza appassionata, che ci porta l’uomo e lo induce a travedere; così nel 1415 gl’Inglesi stando per rovesciarsi in Francia, i Francesi temevano del duca di Lorena: nel 1508 mentre gli Spagnuoli apprestavansi ad invadere le terre italiane, qui dubitavano dei Veneziani: nel 1796 il Direttorio sospettava il Buonaparte intendesse farsi duca di Milano. I partigiani della libertà dei Popoli presagivano miracoli dalla impresa russa e s’ingannarono, però che la guerra fosse circoscritta col compasso, nè i casi portarono a rompere il cerchio; per la pace si accosciarono lamentando a modo di Geremia, ed invece sul pavimento ritrovarono la Libertà caduta. finchè il popolo, fatto verme, non abbia mangiato tutta la foglia della sventura, non risuscita farfalla; e lo vedrai. Lo stesso di’ del gran nemico d’Italia, il Papato. La Francia se lo pose in seno per riscaldarlo ed ha rinnovato il caso del fanciullo spartano e della Volpe; per non farsi scorgere ella sta zitta, ma la Volpe che se ne è accorta mangia e sgraffia. L’Austria per invidia della Francia si è legato ai piedi il Papato come Orlando matto la