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104 | Brani di vita |
diviene a poco a poco la libertà de’ consorzi civili. La voce misteriosa mentì. Il gran Pane non è morto.
Di quanti stolti pregiudizi ci avvelenava questa vecchia religione che vive ormai soltanto perchè si è trasformata in partito politico! I polemisti cattolici che infuriano contro il verismo invadente, e lo accusano di far l’apoteosi del brutto, hanno dimenticato troppo presto che nella loro religione la bellezza è il demonio. Hanno dimenticato che S. Ambrogio, uno de’ Padri più tolleranti, tratta la donna di janua diaboli, via iniquitatis, scorpionis percussio, e gli altri non hanno abbastanza vituperi e sporcizie per la bellezza femminile, per l’amore e per la vita. Ogni fiore nasconde un demone, ogni gioia un peccato, ogni minuto di libertà una eternità di dannazione. L’ideale della perfezione è la Tebaide, e Domenico Morelli interpretava fedelmente lo spirito del cristianesimo romano quando ai diavoli che tentano S. Antonio dava le squisite forme della bellezza muliebre. La perfezione cattolica sta nella sporcizia di S. Francesco, nella deformità ulcerosa di S. Rocco, nelle macerazioni contro natura, nel terrore di Dio, del demonio e del mondo. La bellezza e la gioia sono peccati.
Questi boschi che il paganesimo aveva popolato di liete fantasie, il cattolicismo li ha popolati di tentazioni e di demoni. L’anacoreta non fugge solo il mondo, ma la natura, cercando la sterilità del deserto; e i monaci occidentali che si contentano delle cime sassose della Verna o di Subiaco, sono già troppo lontani dalla perfezione dell’anacoreta; sono