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SANTO NATALE

La signora Giovanna spalancò la porta e poco mancò che non me la sbattesse in faccia. Le scappò un atto d’impazienza e mi disse:

— Senta: faccia a mio modo. Lei vada a letto.

— Dunque — risposi — c’era ancora molto tempo?

— Lei non ci può far nulla. Anzi ci rompe la testa, ci imbarazza.... l’abbiamo sempre tra i piedi.... Vada a letto. Che cosa vuol farci lei?

E mi voltò le spalle avviandosi verso la cucina che dalla porta aperta fiammeggiava come una fornace accesa.

Io aveva sulla punta della lingua una domanda sciocca.

Volevo domandarle se il nascituro sarebbe maschio o femmina; ma capii che non era il momento di fare domande sciocche. Perchè s’impazientisse la signora Giovanna, di solito così cerimoniosa, biso-