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molte debolezze, molti dolori del grand’uomo. Ma se il Ranieri qui ha parlato, ha poi taciuto affatto alla domanda, che, si può dire, l’Italia intera gli rivolge. Esistono presso di lui cose inedite del poeta? Il conte Carlo Leopardi sembrava credere che egli conservasse parte dei Pensieri ed altre cose. È vero?

E se è vero, che cosa più rattiene il Ranieri dal farli di pubblica ragione? Quando oramai nelle pubblicazioni fatte dal Cugnoni a Lipsia vediamo raccolte le minime e più giovanili cose che pure non hanno nociuto alla fama del Leopardi, certo non potrebbero nocer queste, concepite e scritte in età più matura. Ma, è vero?

Questa domanda rimase allora senza risposta.