Pagina:Guerrini - Brani di vita.djvu/473

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DI nuovo i matti 463

il che e due volte spesso. Debbo ritener sintomatica questa ripetizione?) Il genio dunque spesso è affetto da iperemia cerebrale. Ella lo afferma ed io mi astengo di chiederle prove scientifiche del fatto. Senza dubbio le prove abbonderanno e saranno ben più concludenti che gli aneddoti del Reveillé-Parise che ella ritiene autorevolissimi. E nemmeno ho la sfacciataggine di voler parlare di una scienza che ignoro. Solo mi permetto di chiedere uno schiarimento.

L’anatomia del cervello ha fatto grandi progressi, lo so. Ma la fisiologia del cervello è così avanti? Conosco, per esempio, i bei lavori del Mosso; anzi ne ho parlato. Ma quei lavori ed altri analoghi, sono ben lontani pur troppo dal chiarirci quel grande enigma che è la massa cerebro-spinale, anzi l’intero sistema nervoso. Data questa nostra ignoranza, come facciamo noi ad essere così sicuri, come vogliamo essere, nella definizione delle malattie nervose e della patologia del cervello? Quando un chirurgo trova quei tali fatti, diagnostica sicuro un tumore e lo taglia: e tutti gli altri fatti e sintomi uguali condurranno inevitabilmente e sicuramente alla diagnosi del tumore. Ma possiamo noi fare altrettanto nelle malattie del cervello? Riconosco che l’egregio Lombroso ed altri parecchi, si sforzano a ridurre a precisione scientifica i sintomi cerebrali per guidare a diagnosi sicure, ma mi permetto di dubitare che fino ad ora la vanità, la grafomania, la calvizie, ecc., ci siano guide sicure a diagnosticare la pazzia, così come i sintomi del tumore sono sicuri pel chirurgo.