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46 Brani di vita


Ma qui può darsi che questa millesima istituzione di ispettori sollevi qualche opposizione. Delle sinecure ce ne sono tante, che a fare una diecina di canonicati di più non torna il conto.

È verissimo. Io davvero non so se nel meccanismo della istruzione ci sia qualche ruota, qualche molla che abbia per ufficio questa sorveglianza delle biblioteche; passatemi la figura. Ma se questa ruota c’è, deve essere arrugginita da un pezzo; se c’è una molla, non scatta più. Io ho vissuto molto in una biblioteca, dove ad onor del vero non c’era bisogno di sorveglianza o di controllo, ma dove anche ad onor del vero non s’è mai visto nessuno a ispezionare o a controllare. Tutte le relazioni col Governo centrale si riducevano a spedire parecchi chilogrammi di statistiche all’anno e a domandare ripetutamente i quattrini della dotazione. Mai un cristiano si è presentato a chiedere come andavano le cose, ad informarsi de visu, a toccare colle proprie mani per conto del Governo.... Sbaglio. Ci venne il Re col Ministro della istruzione pubblica, con quello degli esteri e con quello dei lavori pubblici; ma era buio e poi ci stettero tre minuti precisi.

Debbo dunque credere che nel meccanismo del Ministero manchino le parti necessarie al controllo di cui parliamo: e se, per tema di istituire dei canonicati, non si vuol mettere insieme un congegno fisso, se ne può combinare benissimo uno staccato, intermittente, volante. Voglio dire che si possono mandare delle persone pratiche ora al nord ora al sud, per dare un’occhiata ai libri, ai cataloghi, ai