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La Verna 87

di quella selva antica e vigorosa che finisce al culmine della Penna (1269 m.) sotto al quale si spalanca a picco una voragine profonda quasi trecento metri; e la gioia del ritorno sotto l’ombra fresca delle querce e degli abeti, sull’erba soffice, fiorita di ciclamini. Nè ci commosse altrettanto l’essere poi condotti alla foresteria dei signori, dove fummo cortesemente accolti e ristorati e di dove uscimmo pagando volentieri lo scotto sotto forma di elemosina. Uscimmo ammirati, contenti di aver visto tanta bellezza e scendendo giù a Bibbiena nei tepori rosei di un tramonto maraviglioso, ci volgevamo spesso indietro a guardare ancora l’amba incantata, come per salutarla.

E dicevamo: “peccato che i frati la guastino!”