Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/128

Da Wikisource.
118 come un’ombra

quasi affidandole scherzosamente il nuovo venuto. Ella ne prese il braccio e si ritirò con lui nella strombatura d’una finestra dove lo sguardo del Montenero non poteva raggiungerla.

Allora il volto di questi assunse un’espressione quasi feroce. Non rammento d’aver veduto un volto d’uomo manifestare senza parola e quasi senza moto un’angoscia così agitata, un’irritazione così fosca.

Io avevo seguite tutte queste singolari manovre sedendo con un’amica in un piccolo salotto da fumo, attiguo alla grande sala, presso una portiera a metà rialzata, la quale permetteva d’osservare quasi senza essere visti e dopo congedata la mia visitatrice già mi disponevo a ritirarmi, quando irruppe nel salottino il Montenero e si pose in osservazione dietro la portiera sollevata a mezzo. Ma vi rimase solo un momento; subito lo vidi volgersi con una faccia stravolta stringendosi una mano rattratta sul petto, e correre a spalancare la finestra come se il respiro gli mancasse.

Certamente egli non s’era avveduto della mia presenza perchè voltandosi poco dopo mi guardò meravigliato e mormorò confuso:

— Mi perdoni questa mia irruzione, signora, non l’avevo scorta e perciò aprii la finestra senza chiedergliene il permesso. Mi conceda di presentarmi: mi chiamo Mario