Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/15

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il ramo di lillà 5

sole o con altra varia e diversa compagnia assorte in discorsi d’arte od in cicalecci maldicenti, senza che il nome del giovine respinto fosse più fra di esse pronunciato.

Senonchè dopo un paio di settimane Maria Novaledo capitò ad un’ora insolita nello studio di Vally e con la faccia stravolta e la voce tremante le spiegò sott’occhio un giornale e lesse una laconica corrispondenza da San Remo nella quale si narrava come due giorni innanzi un giovine elegante, il marchese Guido Bonaccorsi, per cause rimaste ignote, si fosse sparato alla testa un colpo di rivoltella che lo aveva ucciso all’istante.

Il fatto era avvenuto in una camera d’albergo e sul corpo del suicida si erano trovate alcune carte personali ed una lettera chiusa indirizzata ad un amico.

— Sei tu che l’hai ucciso, — mormorò Maria con la voce soffocata quand’ebbero letto ansiosamente la tragica notizia; e Vally, abbandonata in una poltrona con le braccia sullo schienale e la testa abbattuta su le braccia, gemeva:

— Dio mio, Dio mio, egli s’è ucciso per me.

E poco dopo anche Gemma Lanciati venne ad unirsi al coro delle lamentatrici e mai nessun uomo parve loro più intelligente, più elegante, più gentile di quel suicida d’amore.

— Egli portava certo sul cuore un ramo di lillà, — sospirava Vally Ranieri; — cerca