Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/165

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questa è la verità 155

cuterle un certo oscuro timore di drammatici scioglimenti. Ma se ciò le era parso dapprima quasi divertente, ora incominciava ad inquietarla e le risolute parole con le quali egli si dichiarava pronto a lottare con qualunque mezzo pur di non perderla, le mettevano nelle vene un piccolo brivido di paura.

Egli si stringeva da qualche minuto il capo fra le mani come per costringere il suo pensiero ad uno sforzo penoso di ricerca mentre la donna seduta sull’orlo d’uno sgabello col ginocchio fra le dita intrecciate batteva rapidamente a terra un piede nervoso sogguardandolo dal basso in alto, quasi in attesa di una conclusione.

— Ascoltatemi, Bianca; ascoltatemi, cara bambina, e comprendete, vi prego, il mio dolore; — egli mormorò sedendole accanto con una voce così tremante e supplichevole che ella senza mutare il suo atteggiamento di rassegnata impazienza gli lanciò uno sguardo indagatore. — Io sento che senza di voi la mia vita è spezzata; io non sarò più che un infelice costretto a portare pel mondo la sua oscura disperazione. Non dite di no, vi supplico, Bianca; lasciatemi parlare con tutto il mio cuore. Voi mi avete pur dato una prova grande d’amore e non dovete allontanarmi così, sfuggirmi all’improvviso, cacciarmi dalla vostra vita come un intruso, come un nemico. Pregate vostro marito che