Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/20

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10 il ramo di lillà

— È un atto d’espiazione.

Gennari sollevò le spalle e le sopracciglia come chi non comprende, ma non si permette altra indagine e soggiunse:

— Però è una bellissima cosa e vorrei possederla io insieme ai pochi e cari ricordi che Guido mi ha lasciato e che conservo gelosamente.

Vally ascoltava a capo chino col cuore che le batteva nel petto fino a farle male e quando Gennari tacque, continuando ad ammirare il ritratto, ella tentò trepidamente un’ansiosa domanda:

— Fu ella l’amico a cui Bonaccorsi indirizzò la sua ultima lettera?

— Fui io, — rispose Gennari, sorpreso che ella si dimostrasse così bene informata.

— Ella vide il suicida? — domandò ancora Vally.

— Lo composi io stesso nella bara.

— Allora, — soggiunse la giovine donna con voce esitante e quasi supplichevole, — mi dica, la prego, se indosso al morto o tra le carte del suo portafogli non fu trovato un piccolo ramo di lillà.

Ma l’avvocato Gennari riflettè un momento e scosse il capo:

— No, signorina. Il povero Bonaccorsi aveva passato con me una settimana a Montecarlo giocando sfrenatamente e il suicidio non fu che una conseguenza di quella sua