Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
216 | l’amico intimo |
— Non solo la sospetta, ma la conosce, — rispose sereno Massimo; — io non ho segreti per lui.
— E Franco non ha segreti per te? — ella chiese pallida, con la bocca arida come se l’agitazione febbrile del suo cuore simile a una vampa glie la disseccasse.
— Ora no; ne ebbe forse uno in passato, ma era un segreto d’amore. Prima del matrimonio vi fu nella sua vita una grande passione per una donna sconosciuta; io penso che fosse una straniera.
— L’ha completamente dimenticata? — ella interrogò frenando il tremito di tutte le sue membra.
— Forse no; — rispose Massimo titubando come per meglio vagliare i sentimenti dell’amico. — Mi pare in certi momenti che egli la ricordi e la rimpianga. Per esempio quando io parlo del nostro amore, mi sembra ch’egli s’agiti un poco e si rattristi, come se pensasse al suo passato.
Giuliana tacque e si torturò per alcuni giorni su quelle parole che le parevano ora consolatrici come un balsamo, ora corrodenti come un tossico, trattenendosi tuttavia per una intima ripugnanza che il suo inganno adesso le ispirava, dall’indurre l’amico a parlarle ancora di Franco.
Ma trascorso qualche tempo, Massimo giunse un giorno al ritrovo alquanto in ritardo