Pagina:Guglielminetti - La porta della gioia, Milano, Vitagliano, 1920.djvu/102

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amalia guglielminetti


Accadde così che nel pomeriggio di quel giorno fu visto il notaio Viani, detto Dèdalo, padre d’Icaro, attraversare la città in vettura, tutto solenne sotto la tuba a otto riflessi, avendo alla destra una bizzarra figura di donna, molto dipinta, vestita d’azzurro con un cappello verde.

Quando passarono davanti al caffè ch’era affollato, qualcuno salutò, molti commentarono, quasi tutti sorrisero, e uno dei suoi amici dichiarò che la celebrità del figlio incominciava ad offuscargli la ragione, se si mostrava in pubblico con una sgualdrinella di quel genere.

Finalmente egli la collocò in uno scompartimento di prima classe e quando vide il treno allontanarsi trasse un sospiro, uscì dalla stazione, risalì in carrozza e si fece portare a casa.

Era l’ora di pranzo, ma nel momento di sedere a tavola s’accorse di sentirsi male e si rimise a letto con la febbre.

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