Pagina:Guglielminetti - La porta della gioia, Milano, Vitagliano, 1920.djvu/148

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amalia guglielminetti



II.

Gli ospiti attesi arrivarono una settimana dopo con bauli, valigie e cappelliere e scesero una sera dalla loro automobile dinanzi alla Villa dei Salici, dove Fausta e Massimiliano Delisi li aspettavano con una certa trepidazione.

Furio Artali, che guidava egli stesso la macchina, balzò pel primo fra le braccia dell’amico, mentre sua sorella Silvia, tutta avvolta in un impenetrabile velo verde— smeraldo, stringeva a Fausta tutte e due le mani, esclamando con una voce dal timbro acutamente metallico:

— Come sono felice di conoscerla, cara signora. Furio m’ha parlato tanto di lei! Noi saremo certamente amiche, non è vero?

Che Furio le avesse parlato tanto di lei era una cosa assolutamente inverosimile, perchè l’aveva veduta non più d’una volta e molto fuggevolmente, ma Fausta pensò con un sorriso di gaia ironia che per fortuna gli ospiti scelti da suo marito coltivavano l’arte sottile e signorile delle amabili menzogne.

— Sapete perchè vi ho invitati qui? — diceva intanto Massimiliano accompagnando i nuovi arrivati alle loro camere;— Perchè mia moglie ed io ci annoiavamo tanto che ci occorreva assolutamente una compagnia divertente.

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