Pagina:Guglielminetti - La porta della gioia, Milano, Vitagliano, 1920.djvu/215

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come guarì luciana vannelli

dogli di lasciarle partire entrambe per un lungo viaggio, giovevole a distrarre la fanciulla dal suo stolto capriccio ed a smemorare gli altri dello scandalo e delle sue conseguenze.

Ma il signor Vannelli sapeva per propria esperienza che a queste follìe dei nervi giovani si rimedia solo con la grave catena ribadita dalla legalità, la quale senza pietà li ammansa e li frena. Perciò fra le risatine motteggiatrici e i sospiri beffardi aveva già preso le sue deliberazioni.

Luciana, più intimidita dalla sarcastica gaiezza di sua padre che dalle ire e dal pianto materno, attendeva la sentenza in un silenzio pieno di sordi palpiti, levandogli in volto due occhi atterriti ed imploranti.

— Potrei tenerti un lungo ed eloquente discorso per dimostrarti che hai commesso una deplorevole sciocchezza, ma siccome prevedo che ciò non servirebbe a nulla e sono convinto che ciascuno è padrone della propria buona o cattiva sorte, tralascio questa parte importante dei miei paterni doveri, e ti domando senz’altre formalità se hai intenzione di sposare subito il signor Arrigo Barbano.

— Al più presto possibile, babbo.

— Sta bene. Fra pochi giorni saranno fatte le denunzie e credo utile consigliare che vi sposiate anche voi due lassù, in quella chiesa cam-

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