Pagina:Guglielminetti - Le ore inutili, Milano, Treves, 1919.djvu/117

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La via ritrovata 109

grigio e non portava cappello. Sorrideva con la testa eretta avanzando verso l’inferma e il suo passo non più ostacolato dalla tonaca sembrava ancora un poco esitante, quasi sorpreso della propria libertà.

Come fu presso il letto, s’inginocchiò e baciò la mano di sua nonna con la stessa riverenza di quando era fanciullo. In quell’atto il mantello scivolò dalle sue spalle e dinanzi agli occhi sbalorditi della marchesa Saveria quell’uomo inginocchiato che le baciava la mano, Jacopo, il monaco della più rigida clausura, apparve vestito d’una divisa d’ufficiale segnato al braccio di una rossa croce.

— Benedicimi, nonna, affinchè possa compiere il mio dovere sui campi di battaglia meglio di quanto non l’abbia fatto negli orti del Signore.

La mano grassa ed esangue della marchesa si posò sul capo del giovine mentre il suo spirito rivolgeva a Dio una fervorosa invocazione.

— Mi hanno chiamato ed eccomi qui, pronto a tutto. Soccorrerò i feriti, benedirò i morenti, affronterò io stesso la morte, — diceva Jacopo con un sorriso luminoso che sua nonna non gli conosceva, ritto accanto al letto con le mani incrociate sull’elsa della sciabola. — E