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La salvatrice 133


Dario le baciò le mani e s’allontanò in silenzio. Ella si distese sulla spiaggia, nascose il volto sulle braccia ripiegate e guardò atterrita nel proprio cuore. Ella aveva dato all’amico la guarigione e ne aveva ottenuto in cambio un altro male, un male più triste di qualsiasi infermità della carne: una inutile passione. La salvatrice s’era ella stessa perduta.

Rimase così fino a sera ad assaporare uno spasimo lacerante e quando rientrò nella sua camera sfinita d’angoscia, seppe che Dario Restani era partito.