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84 le ore inutili


era il biglietto di mille franchi che lentamente si distruggeva.

AnnaM-aria sentì in quel momento intorno alle sue spalle allacciarsi due braccia convulse di desiderio e sulla sua bocca premere freneticamente due labbra avide d’amore e fresche di giovinezza. Dimenticò chi fosse e che cosa volesse colui che la baciava così. Ma quando la piccola fiamma violacea si spense ed essi si staccarono con gli occhi torbidi e le vene pulsanti, ella ritrovò quasi subito, insieme con la sua naturale superbia, il ricordo amaro del passato, confuso ad un pentimento sottile e iracondo per l’oblioso abbandono presente.

Allora s’alzò, fece scattare la chiavetta della luce, guardò bene in faccia Albertino Farri, e il suo sguardo era quello d’una nemica.

— Ora che ha raggiunto il suo scopo può andarsene e non rimettere piede qui dentro, — gli ingiunse con voce bassa ma ferma.

Egli, ancora ansante, raggiunse umilmente la porta, poi si fermò e le rivolse d’un tratto la sua faccia da topo piena di sarcastica malignità.

— Me ne vado contento, — le disse sorridendo, ed accennando con l’indice teso le ceneri del biglietto che ancora fumavano sul vassoio di vetro, soggiunse: — Per un bacio, e