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Pagina:Guglielminetti - Le ore inutili, Milano, Treves, 1919.djvu/95

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“IL SOPRAPPIÙ.„

Il gobbetto posò la tazza vuota sul tavolino del caffè, s’accomodò sul divano e aperse un giornale.

Il Comunicato, i saluti dei combattenti, l’albero di Natale pei feriti, la guerra, sempre la guerra, dovunque la guerra! Egli solo non poteva parlare della guerra, perchè quando ne discorreva con amici, conoscenti od ignoti, tutti quanti lo guardavano con un’aria di compassionevole canzonatura e se vi pensava si rodeva dentro di sè.

Eppure egli sentiva gli altri ed anche se stesso supremamente ingiusti verso la sua sorte. La quale finalmente non era che la sorte di moltissimi giovani venticinquenni come lui che per varie ragioni non potevano vestire la divisa militare e recarsi a combattere. Mario Ponti non era malato di petto e sempre tossicoloso?