Pagina:Guglielminetti - Le seduzioni - Le vergini folli, Torino, Lattes, 1921.djvu/149

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ultavo.

asprezze Aspra son io come quel vento vivo di marzo, il quale par crudo di geli ma discioglie la neve su pel clivo.

Vento di marzo che agita gli steli pigri, scopre vïole in mezzo all’erba, scompiglia erranti nuvole pei cieli.

Asprigna io sono e rido un poco acerba.

Mordere più che accarezzar mi piace ed apparir più che non sia superba.

Come il vento di marzo io non dò pace.

Godo sferzare ogni anima sopita, e trarne l’ire a un impeto vivace per sentirla vibrar fra le m