Pagina:Guglielminetti - Le seduzioni - Le vergini folli, Torino, Lattes, 1921.djvu/222

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notturno Ma tu non odi un timido picchiare, un ticchetto tenue a' tuoi vetri?

Ascolta un poco: alcuno par che impetri, e fuori è buio, e le stelle son rare.

Tutte han varcato le rondini il mare, che temon dell'inverno i giorni tetri.

Questa, innanzi che il gel tutta l'impietri, cerca rifugio: essa non può emigrare.

Essa è ferita, e il sangue si raggruma goccia a goccia sul suo piccolo cuore, e il sangue è rosso fra la bruna piuma.

Socchiudi: fuori infuria la bufera, ma presso a te che morbido tepore...

Ah! tu non apri, e la notte è sì nera...