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un desiderio Piangere piano piano, con la faccia contro la vostra spalla io vorrei bene, come una bimba che più non sostiene il segreto che l'arde e che l'agghiaccia, ma restare così finch'io mi taccia nella vaga atonìa d'un sonno lene, finchè il maligno incanto che mi tiene si smaghi e in me non ne rimanga traccia.
Il cuore io sentirei farmisi immoto, vanire leggermente entro il mio seno e lasciar dove pesa un nero vuoto.
Dolce allor mi sarebbe d'improvviso ritrovar il mio spirito sereno, rialzarmi e fuggir, squillando un riso.