Pagina:Guglielminetti - Le seduzioni - Le vergini folli, Torino, Lattes, 1921.djvu/76

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suo male.

la sera E quella che va sola ama sostare a vespro sotto cieli d’alabastro chiari ancora d’un lume che traspare.

Guarda l’ombra affinar d’un vïolastro pallore i monti, e attraversare il cielo l’ultimo raggio come un lungo nastro.

Poi, tutto andar sommerso dietro un velo su cui ansa, sgomenta d’esser sola, la prima stella, come un cuore anelo.

Stella solinga, amara è la parola di chi ti dice: – Io sono come te! – di chi presso la notte si desola tanto, e non osa dirtene il perchè.