Pagina:Guglielmo Bertagnolli, Il primo processo delle streghe in Val di Non.djvu/5

Da Wikisource.

¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤


Il primo processo delle streghe in Val di Non




PARTE I.

L’ISTRUTTORIA




Se per un istante mi allontano dalla pace serena delle ricerche letterarie per avventurarmi nell’officina dei tormenti inquisitoriali, non è colpa mia: volli, in sul principio, occuparmi dell’elemento folcloristico nel processo delle streghe della Val di Non: ma, rovistando nei manoscritti relativi, specialmente nel bel Ms. 618 della Tridentina, mi accorsi che questo materiale non era stato storicamente sfruttato: l’Ambrosi, il Panizza, il Rapp s’erano accontentati di trarne degli accenni generali senza dar molta importanza a quel piccolo mondo di particolari che rendono questo processo — a mio credere più interessante di tanti altri. Non ho la pretesa di scrivere la storia dei processi, o meglio della prima infornata di processi (1612-15) della Val di Non, oh no! Do un primo contributo il quale riuscirà utile a chi rintraccerà negli atti notarili e inquisitoriali del tempo le notizie che a me mancano.


I Manoscritti.

Sono due; l’uno, in foglio, cartaceo porta nella cartapecora che serve di copertina la scritta Processo generale e particolare contro le streghe formato sotto il Signor assessore Barbi (MS. 618 della T. mutilo delle prime 66 carte [pag. 1-132]).

Il secondo porta il numero Ms. 615 T e il titolo Desunto d’un vecchio manoscritto de fogli 388 che ha per titolo «Laurentis Turresani ex Diocesi Tridentina I. U. D. Annotationes ex approbatis