Pagina:Guicciardini, Francesco – Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze, 1932 – BEIC 1843020.djvu/107

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libro secondo 101


pulare, ma ancora che sia bene ordinato, e per questo ho io discorso e’ difetti di che io ho paura, per dare occasione di pensare a ricorreggergli. E’ quali principalmente sono, che le cose importanti verranno in mano di chi non saprá deliberarle né governarle, e però che la cittá sará male consigliata e male governata; donde e quello che appartiene a conservare ed accrescere el dominio andrá male, non vi essendo massime chi abbia cura delle faccende ed uno timone fermo che le indirizzi, e le cose della giustizia non andranno bene, parte per la insufficienzia di chi vi sará proposto, parte perché l’uno ará rispetto a l’altro rion vedendo uno capo fermo che lo possa difendere, e le passioni ed affezioni de’ suoi potranno assai, perché la autoritá e riverenzia di ognuno sará piccola e del giudicio del popolo non si terrá molto conto, vedendolo di poca distinzione, di poco pensiero e di poca memoria.

Questi sono e’ difetti principali, a’ quali chi medicassi, arebbe medicato alla maggiore e piú importante parte de’ disordini che possono nascere; ma è difficile trovare la medicina appropriata, perché bisogna sia in modo che medicando lo stomaco non si offenda el capo, cioè provedervi di sorte che non si alteri la sustanzialitá del governo populare che è la libertá, e che per levare le deliberazioni di momento di mano di chi non le intende, non si dia tanta autoritá a alcuno particulare, che si caggia o si avii in una spezie di tirannide. E chi acconciassi bene le cose in su questi fini, arebbe fatta la maggiore parte di quello che bisogna; e se a ordinarle non si può pigliare perfettamente el mezzo, ma bisogni inclinare qualche poco in uno degli estremi, minore errore sará lasciare le cose con qualche piú imperfezione, che per volere farle troppo perfette, metterle in pericolo di tornare alla tirannide.

El fondamento principale adunche, e la anima del governo populare, è come avete fatto voi, el consiglio grande, cioè uno consiglio universale di tutti quegli che secondo gli ordini nostri sono abili a avere gli offici della cittá, e che hanno la etá legitima di intervenirvi che debbe essere da’ 24 anni in su; e questo consiglio ha a essere distributore di tutti