Pagina:Guicciardini, Francesco – Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze, 1932 – BEIC 1843020.djvu/115

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libro secondo 109


numero duplicato serviva non a guardare o a vegghiare l’uno l’altro, ma a potere in uno tempo essere in piú luoghi. E fu questo numero sempre utile quando stettono separati, spesso pernizioso quando stettono insieme o drento o fuora per e’ dispareri che nacquono tra loro, donde ne ruinorono qualche volta le sue imprese e se ne perderono spesso bellissime occasioni. A noi non accade farne dua poi che e’ nostri, oltre allo avere la autoritá piú limitata, hanno a stare fermi in Palazzo, dove uno solo fará bene assai, ma essendo dua faranno peggio l’uno per l’altro.

Hassi ora a considerare che sia meglio, o farlo a vita o per uno anno, che è cosa che ha piú difficultá per tre ragioni che ha tocco Piero Guicciardini: cioè per satisfare a piú uomini di qualitá, perché essendo a tempo ará manco modo di opprimere la libertá quando pure gli venissi voglia di farlo, e perché se sará eletto uno insufficiente non terrá si lungamente affogata la cittá. Nondimanco io mi risolverei piú presto a farlo a vita, perché faccendolo a tempo e massime non piú che per uno anno, se ne trarrá poco frutto a comparazione di quello che si desidera, perché è tempo molto brieve e prima finito che le cose siano condotte a porto. Non avete voi letto in Livio che quelli consuli e senatori romani si lamentavono che per la brevitá del consulato che durava uno anno, si perdevano molte occasioni? Non vedete voi che come sará passato sei o otto mesi dello officio suo, egli medesimo pensando alla fine cominincerá a stracurare le cose ed a lasciarle andare volentieri al successore? E se si manterrá pur vigilante e sollecito, non sará dagli altri che aranno a concorrere alle espedizioni delle cose stimato quanto bisognerebbe. Però se io lo avessi a fare a tempo non lo eleggerei per manco di tre anni, ma piú mi piace el perpetuo, perché oltre che la lunghezza del tempo lo fará piú pratico e piú utile alla cittá, ed essendo prudente e cognosciuto amatore della libertá, diventerá come una maiestá ed uno oraculo (che è quella cosa che ne fará cavare frutto grandissimo), avete a pensare che avendo a stare a vita, fermerá lo animo, né ará cagione di pensare a volersi