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Pagina:Guicciardini, Francesco – Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze, 1932 – BEIC 1843020.djvu/135

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libro secondo 129


Bisogna ora parlare circa le gravezze ed altre cose del danaio, perché questo è uno membro molto importante, e nel quale da uno canto ognuno ha a avere participazione, da altro se le provisione de’ danari non si fanno a tempo, si gettano via, e quello che da principio si sarebbe fatto con uno grosso non si fa poi con uno ducato. Pure considerato tutto, cioè che dal popolo non sono sempre cognosciuti e’ bisogni come si conviene e che el senato è informato delle cose che occorrono e vi interviene cittadini di ogni sorte, cioè di quegli che vivono in su le possessioni, mercatanti, ricchi, poveri e di ogni qualitá, in modo che non sarebbe da dubitare che si voltassino a modi che fussino ingiusti, e sanza rispetti debiti e convenienti, farei el fondamento principale nel senato; non però che io non volessi che vinta che fussi quivi la provisione, la non andassi anche al consiglio, ma che in consiglio bastassi la metá delle fave ed una piú.

Le spese vorrei che andassino con gli stanziamenti de’ signori e collegi come ora, e che anche el gonfaloniere ne avessi qualche cura particulare, non però tale che e’ magistrati a chi tocca non potessino spendere sanza la volontá sua, ma tale che fussi freno a chi andassi con la mano troppo larga. È vero che gli stati non si possono tenere sanza spesa e che in molti casi è dannoso el risparmio, nondimanco perché le entrate ordinarie non bastano e si ha a cavare delle borse de’ cittadini, le spese superchie fanno a Firenze infiniti mali e possono essere causa di molte male contentezze e disunioni, e però è bene che in temperarle si usi diligenzia quanto si può. Io non vengo minutamente a’ particulari, perché non accade e se ne andrebbe in infinito el nostro ragionamento: basta toccare le cose in genere e quando l’uomo fussi in fatto, si esaininerebbono e distinguerebbono meglio. Ma io vorrei che voi dicessi quello che vi occorre, e se vi paia da aggiugnere o levare di cosa alcuna.

Capponi. In veritá io sono stato cheto e con grandissima attenzione, perché mi pare che voi abbiate considerato ogni cosa molto bene; ed ancora che io vi abbia sempre cognosciuto