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184 discorsi del reggimento di Firenze


andrete, potrete sperare e’ medesimi effetti che ebbono loro; ma se piglierete cammino diverso, non arete da maravigliarvi che anche e’ vostri fini siano diversi. In Lacedemone, cittá di tanta virtú e di tanta fama, fu uno cittadino, che non avendo vinto di essere del consiglio de’ trecento, se ne tornò tutto allegro a casa, dicendo avere caro che nella patria sua fussino trecento cittadini piú utili alla republica che lui; e questi vostri, se in una libertá nuova ed ancora non bene indirizzata non hanno tutto quello che gli pare meritare, suscitano tanto romore; biasimano el giudicio del popolo da chi hanno la sicurtá e la libertá; fannosi autori di legge inutile e non ragionevole; cercano che di ogni cosa si faccia una confusione, né possono comportare di essere giudicati da altri che da loro medesimi. Alla ambizione e temeritá de’ quali se le Prestanzie vostre presteranno orecchi, vi verranno ogni di innanzi con nuove invenzione e nuovi disordini alterando e travagliando tutte le cose bene ordinate, e tanto piú quanto vedranno cavare delle loro male arte riputazione ed utilitá, in modo che vi conduceranno in qualche grande precipizio, perché non hanno in considerazione l’onore ed utile della republica, ma gli appetiti e passione loro particulare.

Scrivono gli antichi, ed è verissimo, che e’ governi della libertá non si disordinano mai se non per la troppa licenzia; la quale non vuole dire altro che allargare troppo e mettere troppo in mano di ognuno le cose importante, donde nascono le confusione delle cittá, le divisione de’ cittadini, ed alla fine o la perdita del dominio, o le tirannide. E questo pericolo è maggiore in una nuova libertá dove ancora non è fondato bene lo ordine del buono governo; ed interviene in questo come in tutte le altre cose, le quali sono buone quando sono moderate, e come toccano degli estremi sono viziose e si guastano. Potrebbesi raccontarne mille esempli; ma lo effetto è questo, che una libertá licenziosa pare forse a molti per qualche poco di tempo piú piacevole, ma la fine è che presto si perde e viene in ruina, e quello eccesso che faceva parere a molti che la libertá fussi piú bella, è quello proprio che la guasta