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Pagina:Guicciardini, Francesco – Dialogo e discorsi del reggimento di Firenze, 1932 – BEIC 1843020.djvu/303

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nota 297
  per lui commessario generale nello esercito cesareo e suo nella guerra contro a’ franzesi, cura di tanto travaglio ed occupazione che a pena lo può comprendere chi l’ha provato, le ho finite1 ora che per Clemente sono preposto al governo di tutte le cittá di Romagna, le quali sono turbulentissime e piene di infinite difficullá per le novitá seguite in loro doppo la morte di Leone2. Però quanto ragionevolmente parrá strano che el tempo che io ero necessitato spendere in faccende di tanta importanza, io lo abbia consumato sanza alcuna necessitá ed utilitá in questo pensiero.
Nondimeno credo facilmente che apresso a’ giusti consideratori delle cose questa deliberazione mia sani, se non laudata, almanco escusata, e sarebbe sanza dubio lodata se la felicitá del bene scrivere fussi riuscita pari al desiderio che n’ho avuto, perché la materia in sé è degnissima, piena di grave ed utilissime considerazione, e potrebbe essere giudicato che io presummessi di me assai piú che el conveniente, se quello che è scritto fussi opinione o giudicio mio, ma non essendo altro che una sincera narrazione di quello che altra volta ne fu ragionato da uomini gravissimi e savissimi della nostra cittá, è stato proposito laudabile raccomandarla alla memoria delle lettere con quello modo ed ordine che piú volte mi fu recitata da mio padre, che uno fu di coloro che ne parlorono; e Nondimeno io mi voglio persuadere che facilmente appresso a’ giusti consideratori delle cose questa fatica mia sará se non lodata, almanco scusata, e credo che sarebbe sanza dubio lodata se alla volontá dello scrivere fussi stata accompagnata la felicitá del bene scrivere, atteso che la materia in sé è nobilissima e degna veramente di animi generosi e piena di gravi ed utilissime considerazioni, né potrò mai essere giudicato presuntuoso per avere abbracciato si alto suggetto, conciosiaché in quello che io ho scritto non è nulla di opinione o giudicio mio, ma è tutto una sincera e fedele narrazione di quello che altra volta ne fu ragionato da uomini gravissimi e savissimi della nostra cittá, ed a me è parso laudabile intenzione volere, perché uno discorso tale di tanti uomini3
  1. franzesi le ho finite
  2. in loro nella prossima vacazione della Sedia appostolica
  3. uno discorso di tali uomini