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relazione di spagna 143

dipartenzie; la quale lui, come a imbasciadori e simili persone, mostra di fare resistenzia a porgerla. Alli altri se non la porgessi subito sarebbe carico, quando e’ vengono di nuovo o vogliono partire; altrimenti per umanitá spesse volte non la porge; e piace alli spagnoli che el re sia umano, ma in modo che ritenga la gravitá e maestá sua. Mutasi ordinariamente la corte spesso di luogo a luogo, ed a chi séguita la corte è consegnato alloggiamento in casa altri, ed è tenuto el padrone della casa servirlo della metá della casa e di mezze le masserizie che vi ha drento; el quale costume è solo in Castiglia, perché ne’ regni di Aragona tengono per privilegio di non avere a dare alloggiamenti piú che si voglino.

Con tutto che, come è detto, questa nazione sia universalmente misera, nondimeno e’ Grandi, per quanto io intendo, vivono splendidamente e con suntuositá grande, né solo circa li apparati di tappezzerie ed argenterie, che è cosa che molto lo usano eziandio e’ populari che hanno qualche facultá, ma in tutte le altre spese del vivere. Tengono buono numero di cortigiani, a’ quali danno communemente provisione; e benché molti abitino disperse, sono sempre a accompagnare el signore quando cavalca; a alcuni dánno le spese in propria casa, a alcuni altri mandano ogni di el vitto quotidiano per loro ed e’ cavalli, che si chiama mandare razione: el quale modo usano ancora quando vogliono onorare alcuno forestiero. Molti de’ primi signori tengono uno numero di qualche centinaio di lance o di giannetti, chi piú e chi meno, secondo le facultá loro, a’ quali danno accostamento allo uso del paese; tengono grande tavola e grande piatto, e si fanno servire con tante cerimonie e reverenzie, come se ciascuno fussi re; parlano loro li uomini in ginocchioni, ed insomma si fanno adorare; che mostra quanto naturalmente questa nazione sia superba. Solevano a tempo degli altri re, questi signori di Castiglia governare el tutto, non essere molto obedienti, e male si lasciavano maneggiare dal re. Ridussonli el re e reina a’ termini debiti, in modo che non sono in quella autoritá e grandezza che giá solevano; nondimeno vi è piú duchi e marchesi