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relazione della difesa di parma

farei questa vendetta, che non accorderebbono mai in modo che fuggissino la nota di traditori e di rebelli. In questi ragionamenti, in queste altercazioni fu sentito uno tiro di artiglieria, che era uno falconetto delli inimici, il che pensando loro che fussi uno tiro di cannone, saltorono in tanto romore che non si potria dire: di che si può conoscere che se avessi no avuti pure dua cannoni, nessuna ragione o autoritá bastava a ritenerli.

Era giá el dí alto, e si intendeva li inimici mettersi in ordinanza; però sendo io uscito in piazza per provedere alli bisogni, non restava la importunitá delli anziani ed altri principali, instando con diversi partiti estorquere el mio consenso, insino a mandare fuora uno mio ed uno suo insieme a vedere la quantitá de’ fanti inimici; perché el conte Cristoforo Torello aveva per el trombetto mandato a fare questa offerta, e che in questo modo li certificheria erano cinquemila fanti; di che loro inferivano, quando fussi vero, essere impossibile el defendersi; e n’avevano parlato con messer Lodovico da Fermo al quale pareva el medesimo, che atteso el nostro poco presidio e la titubazione della terra, saria difficile difendersi da cinquemila fanti, perché arebbono modo di combatterci in piú luoghi in uno tempo medesimo. In tutte queste difficultá e dispute che ognora crescevano, io stetti fermo allegando varie ragioni, tanto che intendendosi li inimici accostarsi alla muraglia si interroppono le pratiche, sendo necessario attendere piú a’ pensieri del defendersi che del capituiare.

Spinse el signor Federigo la fanteria sua al bastione della Stradella che è tra porta Nuova e porta Santo Michele, e quivi fupolo0 cominciato uno bravo assalto, combattendo ancora tal volta in piú luoghi la muraglia che è tra el bastione e porta Nuova, e poco di poi si cominciò uno bravo assalto a porta Santo Michele, combattendo etiam tal volta alla muraglia tra quella porta ed el bastione; avevano grandissima quantitá di scale con le quali cercavano salire la muraglia. La guardia di questi luoghi era di Francesco Salamone con la compagnia sua, a chi aiutavano alcuni della terra, benché pochi da principio;