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consolatoria 179

piú sono stati quelli che l’hanno detto, che quelli che l’hanno creduto, ma el dispiacere fresco de’ danni ricevuti dagli uomini nostri che non sono usi a sentirne, fu causa che molti per la passione dissono quello che venne loro alla bocca; altri che non avevano questo dolore lo fomentorono per invidia, e nella moltitudine fu creduto facilmente, ma con la medesima facilitá si spegnerá. Gli uomini prudenti e non passionati non lo credettono, ed è intervenuto come interverrebbe di quello mantello che io dissi di sopra, che essendo bagnato si darebbe a credere facilmente a chi fussi discosto che fussi macchiato da altro che da acqua, chi è vicino cognoscerebbe la veritá; ma asciutto che sia in spazio di qualche dí, e chi è discosto e chi è presso vede che non vi è restata macchia alcuna e che la fu acqua. Cosí la moltitudine che considera le cose da...1, avendo sentito dire che è olio e non acqua, l’ha creduto; e’ savi che considerano da presso non vi hanno dato fede, e come el caso non sará fresco, cognoscerá ognuno che è stata acqua, e che el mantello resterá netto e purgato come fussi mai. Mi sono disteso volentieri in persuaderti che questa infamia passerá, perché se bene trovandoti la conscienzia netta, tu non doverresti stimarla, pure so che a chi è tenero dell’onore, malvolentieri comporta el sentirlo maculato etiam nella opinione degli ignoranti.

Non voglio giá durare la fatica medesima in persuaderti che el sospetto che ha el popolo di te per reputarti amico de’ Medici, passerá, e che verrá tempo, forse piú presto che tu non credi, che tu sarai in buono concetto ed opinione; perché questo modo di consolarti quando bene fussi vero mi pare troppo effemminato; e mi pare ragionevole, se tu hai quella grandezza di animo e quella virilitá ed altre parte che io credo, che se non t’ha a essere fatto maggiore male che di non essere mai adoperato per la cagione predetta, che tu lo debba comportare sanza una minima molestia. Credo bene, anzi tengo

  1. Parola d'incerta lettura.