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266 oratio defensoria

a dimandare questo medesimo: non sono cose fatte ora, non fede mendicate con favore di conti, che tutti, perché io gli tenevo bassi e non gli lasciavo opprimere e’ popoli come erano soliti prima, mi erano inimicissimi; ma sono le cittá intere in tempo che si trattava della maggiore importanza che abbino, perché la salute e ruina loro consiste totalmente dalle qualitá de’ governatori; in tempo che per avergli governati lungamente mi potevano cognoscere, in tempo che nessuno poteva credere che io avessi luogo apresso a uno pontefice nuovo, che non m’aveva mai veduto né udito nominare, che non solo m’aveva a cassare per volere instrumenti nuovi come fanno tutti gli altri, ma piú particularmente per essere io dependente dal cardinale de’ Medici, quale lui batteva allora con tutti e’ modi e che era in tanto disfavore che non ardiva stare a Roma.

E nondimeno, udito el testimonio di tante cittá, la fama ed el grido universale che gli risonò negli orecchi, non solo mi confermò el governo di Parma, ma mi restituí Modena e Reggio, donde el Collegio e la insolenzia del signor Alberto e del conte Guido Rangone m’avevano levato: affermando restituirmeli non per essere io antico ministro suo, non per cognoscermi amico delle tirannide, ma per e’ meriti miei, per avere governato eccellentemente quelle cittá, per cognoscermi integerrimo. Ecco qua e’ brievi scritti con molto piú onorevole e magnifiche parole che per modestia non dico; questi sono e’ miei testimoni, non saccomanni, non fantaccini incogniti, bestemmiatori ed assassini. Che allegrezze credete voi, giudici, che fussino quando arrivorono questi brievi in quelle tre cittá? Che concorso universale, che romore di campane, che fuochi, che artiglierie? Pareva che ognuno fussi rinato.

Ecco qua e’ testimoni: tanti vostri cittadini, tanti vostri mercatanti che passando per Lombardia hanno tutti veduto e sentito queste cose. Vedete quello dicono, quello che dicono questi altri che sono stati in Romagna, questi che fanno tuttodí faccende con romagnuoli; né solo udite quelle che dicono ora,