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Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/53

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memorie di famiglia 47

abilitato, nonostante che fussi bastardo, e di potersi ritenere e’ benefici, e le spese necessarie ed onorevole vi fece drento, ducati quattromila o circa; e nondimeno quello vescovado non rendeva ducati trecento. E però lui doppo el fatto considerando che pazzia fussi stata la sua, e parendogli strano trovarsi sanza uno quattrino ed in debito di molte e molte centinaia di ducati, adolorato deliberò ristrignere tutte le spese faceva, ed andarsene a Cortona al vescovado, e quivi tanto stare che non solo avessi pagati e’ debiti ma ancora si trovassi rinsanguinato di qualche centinaia di ducati. Ma come volle la sorte sua, occorrendogli per sue faccende, andò la state del 1503 a Cremona, e quivi o stracco da’ caldi o da’ disordini, venutogli una febre lenta e tornandosene, fu per morirsi per uno accidente ebbe a Ferrara; ma riavutosi ne venne a Firenze, ed essendo el male suo convertito in quartana, si stette cosí insino apresso alla fine di gennaio; nel quale tempo sendo libero dalla febre o avendola sí sottile che era fatica a discernerla, gli saltò adosso una tossa la quale aggravandogli e destandogli febre grande, finalmente a dí..... di febraio si morí, sendo prima confessato e communicato, ed essendo in atto di fare testamento, nel quale voleva lasciare el suo mobile a’ parenti piú prossimi di casa, ma non avendo, prevento dalla morte, potuto finirlo, rimase la sua ereditá alle figliuole di messer Luigi, sua sorelle, e loro eredi: della quale pagati e’ creditori vi fu di avanzo ducati seicento in circa.

Fu uomo di cervello ed ingegno assai commodo, ma furioso e mutabile e di poco animo; ebbe una memoria profonda colla quale teneva a mente tutti fatti e le cose sua, benché non ne scrivessi nessuno. Furono e’ costumi sua cattivi, perché e’ fu dedito assai alla lussuria e massime co’ maschi, nel quale vizio fu notato publicamente ed èbbene carico grandissimo non solo da giovane ma da vecchio ed insino al tempo che morí. Nella gola seguitò l’uso degli altri preti che si stanno a Firenze a poltroneggiare, che el pensare a mangiare è una delle maggiore faccende che abbino. Circa allo spendere fu liberale, e magnifico in vestire, in tenere buona ed