Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/181

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per l'accordo tra clemente vii e carlo v 175

la vendetta a altro tempo, cioè poi che avessi espedito le imprese maggiore, perché cosí ricerca la utilitá e l’onore suo. La quale cosa si tira drieto tanta dilazione che possono nascere facilmente accidenti da liberare Vostra Santitá di questo pericolo; o lo spazio del tempo, aggiunto a’ buoni modi che tenessi seco Vostra Santitá, mitigherebbe verisimilmente questa indignazione.

Non resta adunche altro che el sospetto, el quale io non credo che sia sí grande in lui che gli faccia fare questi salti, perché naturalmente tra Vostra Santitá e lui è stata benevolenzia ed amore, né la Chiesa pretende al dominio di Francia o di Italia, ma solo a conservare quanto a altri tempi gli hanno dato gli imperadori, però ogni volta che lui non molesti quella, gli acquisti suoi non vi hanno a essere ingrati, e lui non ha da temere che la potenzia sua dispiaccia a Vostra Santitá, quando sia sicura che lui non la voglia opprimere. E questa sicurtá è in mano sua el darla, perché ogni volta che Vostra Santitá lo vedrá in Italia in persona, e lui la onori, gli osservi le promesse e l’abbia in quello rispetto che si debbe avere uno pontefice, resterá sicurissima di non avere da temere di lui, e la sicurtá sua assicurerá Cesare, perché non ará causa di temere di Vostra Beatitudine, e sará questo piú facile, piú giusto, piú glorioso modo a assicurarsi di quella, che non sará el cercare di opprimerla e di ruinarla. Tanto piú che se Vostra Santitá rifiuta ora quelle pratiche che gli sono proposte e stabilisce gli apuntamenti fatti seco, questa sará una cura dello animo vostro, la quale comincerá a persuadergli che voi volete vivere seco in buona intelligenzia; e vi si confermerá ogni dí piú, vedendo che la tagli in futuro simili ragionamenti, né presti piú orecchi a cosa alcuna che gli sia proposta contro.

Diranno, Padre Santo, questi che la vogliono fare pigliare le arme, che presupposto ancora che Cesare non gli sia inimico, tamen che la grandezza sua vi offende, perché sendo lui in Italia potentissimo, la riputazione vostra diminuisce, dependendo in tutto dalla sua discrezione. Ed io confesserò che se le cose si potessino riducere in termini che in Italia non