Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/224

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218 discorsi politici

vivi, per fare, come hanno fatto gli altri, mercatantia della ruina vostra. Avete pure lo esemplo come vi trattò lo anno passato, quando contro a' capitoli della lega, contro alle promesse che tuttodí vi faceva, accordò con lo imperadore lasciandovi totalmente in preda ed a discrezione sua. Che credete sia per fare ora? Credete sia per rompere una guerra ed entrare per voi in nuovi travagli? Non lo pensiate, non lo crediate, perché avendo sborsato allo imperadore tanti danari si truova esausto.

Vedete e’ viniziani accordati con lo imperadore; el papa d’accordo con lui; truovasi in Italia sí grosso esercito; è vicino a Italia, da potere a ogn’ora mandare nuove gente, e co’ danari che ha avuto dal re di Francia può nutrire ogni grossissima guerra. Pensate che forse el re di Francia o altro re vi mandino danari sotto mano? Vi ingannate: non lo faranno per le ragione dette di sopra; e quando bene lo facessino che profitto vi sará? Perché, ora che è perduto Empoli e ridotte le gente in quello di Pisa, questi danari servirebbono a guardare Pisa, non a allargarvi lo assedio; ed ogni speranza di questa sorte non fa altro effetto che, allungando piú la guerra, allunga le vostre difficultá, e' vostri danni e vi mette a estremo pericolo del sacco. Speriamo, dirá un altro, che Dio ci aiuti, che non lasci perire questa cittá, dove sono tanti monasteri, tanti santi uomini, dove si fanno tante buone opere; soccorso certamente migliore di tutti gli altri quando venissi, ma che certezza n’avete voi tale che per questa debbiate governarvi imprudentemente? Non hanno scritto quelli in sulle predizione de’ quali vi fondate, che vi governiate sempre saviamente, che facciate tutte le provisione umane, che non tentiate Dio? Non è questo tentare Dio, pigliare tutti e’ partiti a contrario, pigliare una difesa sopra le forze vostre, volere soli resistere a tutto el mondo? Non si offende egli Dio a essere causa che tanti contadini, tanti poveri uomini muoino di fame, che tante donne vadino male, che una cittá sí bella, sí nobile si distrugga? Credete che Dio abbia misericordia di voi, poi che voi medesimi non l’avete? È bene conveniente collocare la speranza