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si partono facilmente per interesse proprio dalle inclinazione naturale. Però non per violentargli, ma per ritenergli in sul naturale suo, fu trovato da' savi legislatori lo sprone e la briglia, cioè el premio e la pena; e' quali quando non si usano in una republica, rarissimi cittadini di quella si truovano buoni: e noi ne veggiamo in Firenze tuttodí la esperienzia.

4. Se di alcuno si intende o legge che sanza alcuno suo commodo o interesse ami piú el male che el bene, si debbe chiamare bestia e non uomo; poi che manca di quello appetito che naturalmente è commune a tutti gli uomini.

5. Grandi difetti e disordini sono in uno vivere populare, e nondimeno nella nostra cittá e savi e buoni cittadini lo appruovono per meno male.

6. Dunche si può conchiudere che in Firenze chi è savio è anche buono cittadino, perché se non fussi buono cittadino non sarebbe savio.

7. Quella generositá che piace a' populi si truova rarissime volte negli uomini veramente savi; però non è cosí laudabile chi pare che abbia del generoso come chi ha del maturo.

8. Amano e' popoli nelle republiche uno cittadino che faccia giustizia; a' savi portano piú reverenzia che amore.

9. O Dio, quante sono piú le ragione che mostrano che la republica nostra abbia in breve a venire meno, che quelle che persuadono che la si abbi a conservare molto tempo!

10. Assai si vale chi ha buono giudicio di chi ha buono ingegno; molto piú che pel contrario.

11. Non repugna alla equalitá del vivere populare, che uno cittadino abbia piú riputazione che l'altro, pure che la